Tensioni di colore, come astratte energie che compongono segni e stilemi, si involgono nell’opera di Marina Baiocchi. Su sfondi che digradano in modulazioni tonali, il segno si sovrappone dinamico ed irruente, traccia il proprio corso cercando una geometria stabile, ma pure non si tiene nei confini della tela, deborda e rientra, si disperde e ricombatta, flusso ingovernabile di emozione.
Francesco Giulio Farachi anno 2006