Moti ascendenti tra forma e colore
Flash di momenti vissuti intensamente, emozioni provate ed emanate mediante i dipinti, questa è l’arte di Marina Baciocchi, che non auspica a riprodurre ciò che possiamo vedere con i nostri occhi, ma vuol rendere visibili degli stati interiori e delle sensazioni che ognuno di noi può sperimentare individualmente. Sagome di costruzioni ectoplasmiche ed evanescenti avvolte in un pulviscolo nebuloso, sono le protagoniste dell’opera “Memorie”, rievocatrici di momenti intensamente vissuti. Nell’opera dal titolo “Antico borgo” le forme geometriche che rappresentano edifici, non sono più schierate orizzontalmente a suggerire una diversità di piani spaziali (come in “Memorie”) ma fluttuano all’interno di uno spazio praticabile solo mentalmente, qui è la materia cromatica a far da padrona, con tutta la sua intensità ed i suoi valori tattili. Un altro passo avanti dall’iniziale dissolvimento del dato concreto e reale, lo ritroviamo nella tela “La città invisibile” nella quale la forma assurge a concetto, facendo emergere sulla tela un materico esempio di astrattismo geometrico basato essenzialmente su forme bidimensionali.
(Leonarda Zappulla)